testamento olografo e patti successori
Not. Anna Gaudiano, 04.09.2001, ha scritto:
Tizia, vedova con sei figli, deceduta a marzo 2001, ha redatto testamento
olografo col quale ha lasciato l'unico immobile di sua proprietà per intero al figlio
A, gravato dal diritto di abitazione in
favore dei figli B e C, precisando testualmente "gli altri miei
figli D, E, F sono già stati da me beneficiati in vita, come risulta da
dichiarazioni scritte rilasciate dai suddetti miei figli e che allego al
presente testamento".
La scheda testamentaria è costituita da un foglio intero uso bollo,
datato e sottoscritto che appare scritto da unica mano, mentre le dichiarazioni
allegate sono scritte su fogli separati ciascuno con la firma del dichiarante.
Il testo delle dichiarazioni di che trattasi, sempre uguale, è il seguente
"Io sottoscritto... dichiaro di essere stato già beneficiato in vita da
mia madre Tizia e pertanto di ritenermi con ciò soddistatto di ogni mio diritto
sull'eredità della stessa".
Dette dichiarazioni sono secondo me nulle in quanto violano il
divieto dei patti successori.
Se così è come mi comporto in sede di pubblicazione del testamento?
Devo limitarmi a pubblicare tutto, scheda testamentaria ed allegati
ignorando questo problema?
Tutti i figli della de cuius sono comunque disposti ad interverire al
verbale di pubblicazione nel quale vorrebbero anche prestare adesione ed
acquiescenza al testamento e gli esclusi rinunciare all'azione di riduzione.
Not. Alessandro Torroni ha risposto:
Sulla pubblicazione del testamento nullo, è stato sostenuto da illustri
autori che il notaio deve pubblicare anche quello, perché non rientra nella sua
competenza di decidere se il testamento è valido e perché, anche se nullo, è
sempre sanabile ex art. 590 c.c. (Cian e Trabucchi, Branca, Messineo, citati da
Ragazzini, Obbligo di pubblicazione e nullità dell'olografo, in Vita not.,
n. 3/1994, p. 1519).
Inoltre le dichiarazioni dei figli, a prima vista, non sembrano
rinunzie all'azione di riduzione, bensì semplici dichiarazioni di
scienza, cioè del fatto di essere già stati soddisfatti, lasciando
impregiudicata la eventuale
azione di riduzione loro spettante.
Ciò premesso, e considerata la funzione della pubblicazione del
testamento, mi sembra arbitrario stabilire di pubblicare il testamento e non le
dichiarazioni ivi richiamate.